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Felice Cavallotti
LETTERA AGLI ONESTI DI TUTTI I PARTITI

Anno di pubblicazione 2013
Autore Felice Cavallotti
Pag. XXXVI-104
Prezzo € 9,00

Collana Polis
ISBN 8884630339




Nel 1895 Felice Cavallotti scrive la sua celebre Lettera agli onesti di tutti i partiti, denunciando apertamente i malcostumi e gli abusi di potere perpetrati dall’allora classe dirigente e, in particolar modo, dal Primo ministro, Francesco Crispi. Sull’onda dello scandalo della Banca Romana, l’autore palesa senza mezzi termini il proprio dissenso nei confronti di Crispi, accusandolo di essersi macchiato di atti illeciti gravissimi, quali concussione, corruzione, millantato credito e bigamia.
La lettera, pubblicata sul «Secolo» di Milano e sul «Don Chisciotte» di Roma, s’inserisce pertanto nel più ampio contesto di una campagna moralizzatrice di cui già da tempo Cavallotti si faceva portavoce in Parlamento. Nel testo, egli non lesina biasimo e parole forti, lasciando trasparire la cocente delusione nei confronti di un leader incapace di incarnare i nobili ideali cui la politica dovrebbe assurgere.
A sostegno delle sue tesi, Cavallotti riporta fedelmente documenti ed episodi. Tuttavia, questo non fu sufficiente a ottenere le dimissioni di Crispi che, infatti, poté proseguire il suo mandato per un altro anno (fino al 1896).
Nonostante ciò, il libro si rivela sorprendentemente attuale e mostra, con i dovuti distinguo, come i vizi di oggi siano i medesimi di ieri. Una lettura illuminante, spaccato di un’epoca e preziosa testimonianza storica, rivolta oggi come allora a “tutti quelli che nelle mie file o in file diverse di qualsiasi partito, hanno invocato la tregua di Dio sul terreno, ove tutti i cuori onesti si incontrano”.

L'Autore

Felice Carlo Emanuele Cavallotti (Milano, 1842 – Roma, 1898), appena diciottenne si unisce alla Spedizione dei Mille e, nel 1867, affianca Garibaldi durante la fallita insurrezione a Roma. Partecipa inoltre alla Terza guerra di indipendenza; imprese delle quali restituirà ampio resoconto sulle pagine del milanese «L’Unione» e del napoletano «L’Indipendente».
Nel 1873, è eletto al Parlamento come deputato di Corteolona er si schiera contro la Destra storica, mostrando tuttavia alcune riserve anche nei confronti della Sinistra.
Nel 1877 fonda, con Agostino Bertani, il Partito radicale italiano, movimento politico costituitosi ufficialmente solo nel 1904 e attivo sino all’avvento del fascismo. Ed è grazie a lui, e all’intesa siglata nel 1894 con il marchese Antonio Starabba, che i radicali riescono a ottenere una serie di importanti concessioni.
Nel 1885 Cavallotti è a Napoli, con il socialista Andrea Costa e l’anarchico Errico Malatesta, per sostenere il popolo colpito da una grave epidemia di colera.
Uomo di indole testarda e passionale, nel corso della sua vita combatte ben trentatré duelli, l’ultimo dei quali, il 6 marzo 1898, gli sarà fatale. Felice Cavallotti viene infatti ucciso nei giardini di Villa Cellere a Roma, dal “rivale”, conte Ferruccio Macola, che lo aveva sfidato in seguito a un diverbio.
È tutt’oggi ritenuto il leader dell’“estrema sinistra” parlamentare nell’Italia liberale pre-giolittiana.

L'Indice

Al lettore di Gustavo Chiesi * NOTE BIOGRAFICHE *Bibliografia * LETTERA AGLI ONESTI DI TUTTI I PARTITI * PARTE PRIMA * PARTE SECONDA * PARTE TERZA * CONCLUSIONE
 

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