Polis
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Savona
Paolo Savona
UNA CAMPANA PER L'ITALIA
Enrico Scaretti 
A BELL FOR ITALY

Anno di pubblicazione 2013
Autore Paolo Savona -
Pag. XXIV - 196
Prezzo € 25,00
Testo inglese a fronte
Collana Polis
ISBN 8884630363


L'Autore

Paolo Savona nasce a Cagliari nel 1936. laureatosi cum laude nel 1961 in economia e commercio, nel 1963 vince il concorso nazionale per entrare in banca d’italia. Viene così assegnato al servizio studi e inviato successivamente a seguire i corsi di specializzazione in econometria ed economia monetaria presso il Massachusetts Insitute of Technology (mit) di Cambridge (usa). nel corso degli anni diviene uno stretto collaboratore del governatore Carli e raggiunge il grado di direttore, sino a quando nel 1976 vince il concorso a cattedra di Politica economica. Nello stesso periodo Carli, abbandonata la carica di governatore nel 1975, lo chiama in Confindustria in qualità di direttore generale dell’ente, ruolo che ricopre sino al 1980.
Nel corso degli anni assume importanti incarichi pubblici, tra i quali: presidente del Credito industriale sardo (1980-1989); segretario generale della Programmazione economica al Ministero del bilancio (1980-1982); direttore generale e poi amministratore delegato della Banca nazionale del lavoro (1989-1990); presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi (1990-1999); capo del Dipartimento delle politiche comunitarie presso la Presidenza del consiglio (2005-2006).
Tra il 2000 e il 2010 opera nel settore privato in qualità di presidente delle società Impregilo, Adr, Gemina, consorzio Venezia nuova, Unicredit Banca di Roma, e come vicepresidente di Capitalia e consigliere di amministrazione di Rcs e Tim italia.
Dall’aprile 1993 all’aprile 1994 è Ministro dell’industria, commercio e artigianato e per le funzioni connesse al riordinamento delle partecipazioni statali durante il governo Ciampi. Presiede attualmente il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Dal 1976 al 2009 è professore ordinario di Politica economica presso le università luiss “Guido Carli” di Roma, di cui è tuttora professore emerito, quelle di Perugia e di Tor Vergata, e presso la Scuola superiore di pubblica amministrazione. Founding co-editor della Open economies review (springer), è stato editor delle riviste «Economia italiana», «Review of Economic conditions in italy» e «Journal of European economic history». Autore e co-autore di numerosi scritti sui problemi dell’economia reale, monetaria e finanziaria e sui temi metodologici. tra le sue attività di ricerca hanno particolare rilievo il primo modello econometrico dell’economia italiana m1bi, le prime analisi sulla base monetaria internazionale e l’eurodollaro, e sugli effetti macroeconomici dei contratti derivati, che hanno anticipato sistematicamente il susseguirsi dei drammatici eventi vissuti dall’economia italiana e da quella internazionale negli ultimi quarant’anni.

Enrico Scaretti nasce a Roma il 22 novembre 1889, dove muore il 6 giugno 1961. Si laurea in legge e, assieme al fratello Giovanni Battista, eredita e gestisce con successo l’attività bancaria del padre Oreste superando con successo la Grande crisi. Negli anni Venti e Trenta prende in concessione e rilancia le Terme di Chianciano e le Acque Albule di Tivoli. La concessione gli viene revocata durante il fascismo, a causa del rifiuto di iscriversi al Partito. Nel 1933 sposa Majorie Jebb, da cui ha due figli, Virginia e Lorenzo. Nel 1935 si reca in missione ufficiale a Londra presso Lord Edgar Vincent, 1st Viscount D’Abernon (1857-1941), già Ambasciatore inglese a Berlino, e la Lady, «per aiutare l’Italia a ottenere finanziamenti». Nel 1936 acquista i duemila ettari dei poderi Cafaggiolo e Trebbio nel Mugello e nei due anni successivi investe considerevoli risorse per il loro rilancio produttivo e il restauro della Villa del Trebbio costruita per la famiglia de’ Medici. Nel 1938 collabora per gli studi economici e monetari con Ashton Gwatkin, Sir R. Nosworthy e Sir Percy Loraine. Nel 1944 si reca in missione ufficiale negli Stati Uniti. Nel 1945 torna in missione negli Stati Uniti per altre due volte. Nel 1947 si reca a Ischia per studiare il rilancio delle terme e a Palermo per studiare l’approvvigionamento delle acque. Nel 1948 partecipa alla campagna elettorale per un collegio senatoriale nel Mugello nella lista del Pli. Partecipa alla Conferenza dell’Aia presieduta da Winston Churchill a sostegno della creazione di un parlamento europeo. Interviene alla convention internazionale del Rotary a Firenze. Nello stesso anno vende alla Bnl di Arturo Osio la Banca Scaretti, giunta al centottesimo anno di vita e si trasforma in amministratore di beni. Nel 1949 partecipa alla Westminster Conference a Londra presieduta da Duncan Sandys, contribuendo alla sessione economica e a quella per l’Eur-Africa unite. Nel 1950 si reca per affari privati negli Stati Uniti. Nel 1951 partecipa alla Conferenza Atlantica che si tiene a Roma. Nel 1952 vende metà azienda agricola Cafaggiolo ai Padri trappisti e investe nel rimboschimento della collina circostante. Scaretti mantenne molti contatti con l’estero e svolse un’intensa attività mondana organizzando cene, visioni private di film, concerti e ricevimenti culturali, con l’apporto determinante della moglie artista. Conosceva bene il latino, l’inglese e il francese. I suoi hobby erano il bridge e il golf.


L'Indice

note biografiche ~ biographies *  Bibliografia ~Bibliography * PAOLO SAVONA * Una campana per l’Italia * Presentazione * tratti salienti della biografia dell’autore e dell’epoca in cui ha vissuto * contenuti del documento * considerazioni conclusive * english Version * Foreword * notes about the author and his times: a frame of reference * the report * Final considerations * ENRICO SCARETTI * A Bell for Italy * Introduction * order and Work * economy * reconstruction

 

Dalla presentazione di Paolo Savona

Questa è una breve storia della seconda missione che l’Italia – allo stesso tempo paese sconfitto e vincitore nella seconda guerra mondiale – decide di inviare negli Stati Uniti per riallacciare le relazioni economiche interrotte a causa della guerra e chiedere aiuto per la sua ricostruzione e il suo sviluppo. Subito dopo l’arrivo delle forze “alleate” a Roma il 4 giugno 1944, un banchiere italiano, Enrico Scaretti – su mandato del Sottosegretario agli esteri del Governo guidato da Ivanoe Bonomi, Giovanni Visconti Venosta, d’accordo con Niccolò Introna, Commissario straordinario della Banca d’Italia, e su sollecitazione sia di Cordell Hull, Segretario di Stato americano, sia di colui che sarebbe diventato il primo ambasciatore degli Stati Uniti nell’Italia liberata, Alexander C. Kirk – viene inviato in missione a Washington e prepara un documento da consegnare agli americani, che intitola A Bell for Italy. In esso traccia un quadro della difficile situazione economica italiana e delle iniziative che sarebbero state necessarie per una rapida ripresa economica del Paese al fine di sottrarlo ai rischi di una guerra civile e all’attrazione esercitata da una soluzione statalista degli assetti costituzionali allora in discussione, ma non ancora definiti. Il documento è molto ben congegnato e i suoi contenuti sono di un’attualità sconcertante. Tocca infatti temi all’epoca molto importanti e altri che sono ancora oggi oggetto di dibattito e vengono presi a fondamento di scelte di politica estera, soprattutto in ambito europeo. Gli storici ne conoscono già l’esistenza. L’ambasciatore Egidio Ortona lo cita esplicitamente nelle sue memorie sugli anni della ricostruzione, durante i quali egli svolse un ruolo importante, ma lo considera “un promemoria molto ponderoso che conteneva dati e considerazioni forse non tutte pregne di scienza economica” 1. Egli attribuisce alla missione Scaretti scarsa importanza per la ripresa delle relazioni con gli Stati Uniti, che invece attribuisce alla quasi contemporanea missione guidata dal barone Quintino Quintieri e dal banchiere Raffaele Mattioli, per la quale ha svolto funzioni di segretario. Nel loro studio sulle vicende postbelliche il professor Ennio Di Nolfo e l’ambasciatore Maurizio Serra dedicano più attenzione alla missione Scaretti, ma anch’essi assegnano alla missione Quintieri-Mattioli maggiore rilevanza nella ripresa delle relazioni economiche con gli Stati Uniti, anche se lo scopo di ottenere un prestito che fu a essa assegnato non venne raggiunto, mentre, come ci proponiamo di argomentare, quella di Scaretti raggiunse lo scopo e, forse, andò anche oltre per l’intraprendenza del banchiere 2. Anche Luigi Einaudi aveva conoscenza del documento, non solo perché lo si trova nella sua documentazione presso l’Archivio storico della Banca d’Italia, ma anche perché ne fa esplicita menzione nel suo diario in data 1° agosto 1945 3. In un recente articolo Paolo Mieli valorizza la missione di Scaretti ricordando che essa fu decisa e attuata non solo per informare gli americani sullo stato dell’economia italiana ma, data la preparazione del personaggio, anche per correggere la linea politica antibritannica e pro-sovietica della prima missione, quella effettuata dal professore Guido Pazzi, di simpatie socialiste 4. Costui aveva infatti destato preoccupazioni da parte americana, che furono espresse in occasione in occasione di una visita resa da Leland Olds, una personalità vicina al Presidente Roosevelt, a Renato Prunas, Segretario generale del Ministero degli esteri.

 

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